L'arresto di Brad Lander, revisore dei conti della città di New York e aspirante sindaco democratico, da parte di agenti federali presso un tribunale dell'immigrazione – in seguito al suo atto di incatenarsi fisicamente a un individuo che le autorità intendevano trattenere – ha innescato un'ondata di reazioni, acuendo il dibattito sulle politiche migratorie e sull'uso, percepito come coercitivo, della forza pubblica in contesti giudiziari, a fronte di un'escalation a livello nazionale di arresti su vasta scala perpetrati al di fuori delle aule di tribunale competenti in materia di immigrazione, circostanza stigmatizzata da esponenti politici e candidati democratici.