L'affermazione del candidato conservatore Karol Nawrocki al ballottaggio presidenziale polacco prefigura una possibile svolta sovranista per il paese, con Nawrocki, forte del sostegno del presidente statunitense Donald Trump e del partito egemone Diritto e Giustizia, che ha prevalso con un risicato margine del 50,89% in un confronto al calor bianco con il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski.

L'affermazione trionfale di Nawrocki proietta un'ombra di scetticismo sull'avvenire dell'esecutivo centrista guidato da Donald Tusk, stante la prerogativa presidenziale di interdizione legislativa, potenzialmente ostativa all'implementazione di un'agenda europeista; la débâcle elettorale, inoltre, incide negativamente sulla statura politica di Tusk, alimentando istanze di dimissioni, mentre Nawrocki, figura eclettica di storico e pugile dilettante, assurge a emblema di una rinnovata ortodossia valoriale e patriottica, il cui successo è stato acclamato da Trump e dal Segretario di Stato statunitense Marco Rubio, in antitesi alle congratulazioni temperate di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, focalizzate sull'imperativo di coesione e sicurezza continentale.