May 9th, 2025
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Le azioni statunitensi hanno segnato una ripresa congiunturale mercoledì, allorché la Federal Reserve, pur ratificando una stasi del tasso di interesse di riferimento in linea con le aspettative generali, ha contestualmente lanciato un monito circa le incipenti vulnerabilità congiunturali per l'economia statunitense.
L'indice S&P 500 ha registrato un incremento dello 0,4%, ponendo termine a una sequenza negativa di due giorni che aveva precedentemente interrotto una striscia rialzista di nove sessioni; nel contempo, il Dow Jones Industrial Average ha totalizzato un guadagno di 284 punti, equivalente allo 0,7%, mentre il Nasdaq composite ha evidenziato un avanzamento dello 0,3%.
I listini azionari hanno esperito fluttuazioni ininterrotte nel corso del giorno di negoziazione, con il Dow Jones che ha momentaneamente guadagnato fino a 400 punti base, alimentato dalla speculazione che le controparti statunitensi e cinesi potessero imbastire un iniziale approccio negoziale mirato a un'intesa commerciale suscettibile di blindare l'ecosistema economico globale. Le due potenze economiche predominanti a livello planetario hanno imposto dazi progressivamente esacerbati sui beni reciprocamente scambiati nell'ambito di una contesa commerciale in virulento acuirsi, generando il fondato timore che tale dinamica possa indurre un rallentamento recessivo, a meno che non si dispieghi una più ampia liberalizzazione degli scambi.
L'annuncio di colloqui di alto profilo tra plenipotenziari statunitensi e cinesi in Svizzera questo fine settimana aveva inizialmente infuso una percezione di riacutizzato ottimismo, ma una considerevole porzione di tale sentimento si è rapidamente stemperata dopo che il Presidente Donald Trump ha categoricamente escluso la riduzione del suo regime tariffario del 145% sui beni cinesi come precondizione per l'ingaggio negoziale, laddove Pechino aveva esplicitamente postulato la de-escalation tariffaria quale sine qua non per l'avvio di negoziati commerciali, che si supponevano dover essere propiziati da tali incontri.
Tale aleatorietà tariffaria discontinua ha indotto significative fluttuazioni nell'economia statunitense, manifestatesi anche in un'impennata degli acquisti d'importazione nel tentativo di eludere i dazi. Nonostante queste oscillazioni e i sondaggi che attestano un crescente pessimismo tra le famiglie statunitensi riguardo al futuro, la Fed ha dichiarato di riscontrare un'economia attualmente "in robusta ripresa".
Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha asserito che tale circostanza concede alla banca centrale un lasso temporale congruo per procrastinare l'attuazione di qualsivoglia manovra sui tassi di interesse, sebbene il Presidente Trump abbia esercitato pressioni al fine di propiziare ribassi più celeri per infondere vigore all'economia.
"Un'ampia sfera di incognite incombe", ha asserito Powell. Pertanto, all'unisono con il resto del circuito finanziario di Wall Street e del globo, la Federal Reserve è in procinto di discernere l'evoluzione della controversia commerciale intrapresa da Trump e se i dazi da lui imposti, rivelatisi notevolmente più pervasivi di quanto preconizzato, sortiranno gli esiti desiderati.
Ciò è particolarmente acclarato nel momento in cui la contesa tariffaria pare addentrarsi in una "nuova fase", secondo quanto affermato da Powell, nella quale gli Stati Uniti stanno intavolando ulteriori negoziati commerciali con altre nazioni.
Certo, la Fed ha altresì espresso apprezzamento per il crescente incombere dei rischi per l'economia derivanti dalle tariffe, le quali potrebbero sortire l'effetto di un'attenuazione del mercato del lavoro e di una concomitante spinta inflazionistica.
"Qualora le majorazioni tariffarie considerevoli, come preannunciato, dovessero protrarsi, è plausibile che inneschino una spirale inflazionistica, un'inversione di tendenza nella crescita economica e un'impennata della disoccupazione", ha asserito Powell.
Tale evenienza potrebbe precipitare la Federal Reserve in un esiziale scenario di "stagflazione", un connubio esecrabile di stagnazione economica e inflazione persistente, per il quale l'arsenale di politiche monetarie a sua disposizione risulta del tutto spuntato. Laddove la Fed optasse per una riduzione dei tassi volta a rinvigorire l'attività economica e l'occupazione, si rischierebbe di esacerbare il quadro inflazionistico; un innalzamento dei tassi sortirebbe, per contro, l'effetto diametralmente opposto.
Concomitantemente, i colossi aziendali statunitensi persistono nel conseguire utili che eccedono le proiezioni per l'incipit del 2025.
La Walt Disney Co. ha segnato un balzo del 10,8%, eccedendo copiosamente le aspettative di profitto degli analisti, in concomitanza con un'ottimizzazione delle proiezioni future e un incremento della platea di abbonati alla piattaforma di streaming di oltre un milione di unità.
Ciononostante, il panorama imprenditoriale persiste nel segnalare che la volatilità congiunturale ostacola in maniera significativa la proiezione dei propri flussi finanziari.
Marvell Technology, primario artefice di soluzioni microelettroniche, ha subito un tracollo borsistico dell'8% in seguito alla decisione di posticipare sine die il proprio investor day, originariamente previsto per giugno, adducendo a giustificazione le perplessità sull'andamento macroeconomico.
In aggregate, the S&P 500 index advanced 24.37 points to a closing value of 5,631.28. Concomitantly, the Dow Jones Industrial Average saw an accretion of 284.97 points, settling at 41,113.97, whilst the Nasdaq composite registered a gain of 48.50 points, culminating at 17,738.16.
Nel comparto obbligazionario, i rendimenti dei Treasury hanno manifestato un'inversione di rotta all'indomani delle deliberazioni della Fed, con il tasso del decennale che si è assestato al 4,27%, palesando un decremento rispetto al 4,30% rilevato al termine della seduta precedente.
Le piazze finanziarie europee hanno subìto un diffuso ripiegamento, mentre quelle asiatiche hanno evidenziato una robusta progressione; gli indici hanno segnato un incremento dello 0,1% a Hong Kong e dello 0,8% a Shanghai, in virtù degli interventi di alleggerimento monetario e delle misure di stimolo adottate da Pechino a sostegno dell'economia e dei mercati domestici, nel contempo le esasperazioni tariffarie imposte dall'amministrazione Trump hanno afflitto l'export del paese.
May 9th, 2025
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