May 3rd, 2025
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L'attenzione, in Canada, si polarizzerà non esclusivamente per merito di Shai Gilgeous-Alexander, sebbene l'arcicampione realizzatore della NBA, nonché favorito per l'MVP e perno degli Oklahoma City Thunder, innegabilmente eserciti un'attrattiva magnetica sulla tifoseria d'oltreconfine.
Guarderanno dalla Serbia e dalla Grecia, rispettive culle natali delle star di Denver, Nikola Jokic, e di Milwaukee, Giannis Antetokounmpo. Alperen Sengun, parimenti, catalizzerà l'attenzione sulla compagine di Houston, costringendo gli appassionati turchi a vegliare nell'intimo della notte per seguirne le gesta. I tifosi sloveni si raduneranno per seguire Luka Doncic e i Lakers che si cimenteranno nel match inaugurale dei playoff alle 2:30 del mattino di domenica, corrispondenti alle 17:30 del sabato ora locale di Los Angeles. I proseliti camerunesi si sintonizzeranno per assistere a Pascal Siakam e agli Indiana Pacers. La compagine bostoniana, detentrice del titolo, annovera, tra gli altri, Kristaps Porzingis dalla Lettonia e Al Horford dalla Repubblica Dominicana.
Ancora una volta, la post-season della National Basketball Association si sta delineando quale palcoscenico prediletto per le eccellenze cestistiche d'oltreconfine.
In un'annata singolare per la NBA, caratterizzata da un'inedita eterogeneità geografica dei detentori dei primati statistici – con Shai Gilgeous-Alexander canadese, Domantas Sabonis lituano in qualità di campione dei rimbalzi, Victor Wembanyama francese eccellendo nei blocchi, Dyson Daniels australiano leader nei recuperi e Trae Young statunitense negli assist – la post-season si preannuncia parimenti improntata a un marcato cosmopolitismo, dove la presenza di Gilgeous-Alexander è già assodata, mentre quella di Sabonis e Daniels, insieme a Young naturalmente, è subordinata al superamento dei rispettivi incontri di play-in.
"La presenza di un contingente eccezionalmente elevato di giocatori internazionali in questa lega è, senza dubbio, notevole," ha asserito il commissario NBA Adam Silver all'esordio stagionale. "Approssimativamente il trenta percento del nostro roster, per lo meno nella giornata inaugurale, comprende rappresentanti di quarantadue nazioni differenti, conferendo così un'aura incontestabilmente più cosmopolita ai nostri team."
Al termine della stagione, il mosaico di nazionalità rappresentate si è ampliato a 44 distinti paesi – circoscrivendo l'analisi ai luoghi di nascita degli atleti che hanno inscritto il proprio nome nell'elenco dei marcatori della lega. È un traguardo inedito nella cronaca della NBA che l'apporto offensivo cumulativo di cestisti non statunitensi abbia varcato la soglia dei 15.000 punti; i canadesi, in particolare, hanno catalizzato 15.588 punti in questa stagione, con Gilgeous-Alexander che si è stagliato come il primo esponente di quella nazione a fregiarsi del titolo di capocannoniere.
Gilgeous-Alexander emerge come il contendente più quotato per il titolo di MVP in questa stagione, in una disamina che lo vede confrontarsi principalmente con Jokic, il che, in un'analisi statistica retrospettiva, sancirebbe il settimo anno consecutivo in cui il prestigioso riconoscimento di miglior giocatore della lega è appannaggio di un atleta di provenienza non statunitense. Tale dominio internazionale si è manifestato con la duplice affermazione di Antetokounmpo, seguita dalla triade di trofei conquistati da Jokic in un arco temporale di quattro stagioni, inframmezzata dal successo di Joel Embiid, atleta camerunese in forza ai Philadelphia 76ers, asceso al vertice due campionati orsono.
«Shai ascrive a quel consorzio inarrestabile», ha asserito il timoniere dei Toronto, Darko Rajakovic, all'indomani di una contesa tra i Raptors e i Thunder nel corso del corrente campionato.
In altri termini, è annoverato tra i fuoriclasse internazionali odierni; difatti, l'annientamento di talenti quali Jokic, Antetokounmpo e Doncic appare un'impresa a dir poco ardua.
Nella corrente stagione, si è attestato un ulteriore traguardo di risonanza internazionale: Doncic ha primeggiato nella graduatoria delle casacche più ambite della NBA, significando che su NBAStore.com le sue uniformi hanno superato in volumi di vendita quelle di qualunque altro atleta. Sebbene tale esito sia indubbiamente stato propiziato dal subentro in un nuovo sodalizio a metà campionato, allorché Doncic è passato dalla compagine di Dallas ai Los Angeles Lakers, non per questo perde di intrinseca rilevanza.
L'astro sloveno si configura quale primo cestista straniero ad issarsi in vetta alla graduatoria delle canotte più richieste – ed il primo, oltre a Stephen Curry o LeBron James, a detenere siffatta posizione nell'ultimo decennio abbondante, dai tempi in cui l'imminente inductee nella Hall of Fame del basket, Carmelo Anthony, vi si insediò militando a New York nella stagione 2012-13.
"Siamo un'esigua minoranza demografica, contando appena due milioni di anime, eppure, non si può negare, la nostra disciplina sportiva è straordinaria," ha asserito la collega slovena Ajsa Sivka, a seguito della sua selezione nella WNBA da parte dei Chicago Sky lunedì sera e interpellata riguardo a Doncic e ad altri eminenti atleti sloveni. "A prescindere dalla specifica attività agonistica, emerge costantemente qualcuno che ascende ai vertici dell'eccellenza. Nutro un'intima fierezza nell'essere slovena."
Tutto questo si innesta in un frangente in cui la NBA manifesta un'inedita risoluzione nella sua proiezione internazionale. Il mese scorso, la FIBA — l'organo di governo globale della disciplina — e la NBA hanno reso noto un piano per coadiuvare alla genesi di un nuovo campionato europeo di pallacanestro la cui gestazione si protrae da lustri. L'intento primigenio contempla un'articolazione su 16 franchigie e, in prospettiva, potrebbe assorbire molte delle compagini di punta del palcoscenico continentale, quali Real Madrid, Paris Saint-Germain e Manchester City.
Il presente esercizio ha comprovato l'ascesa incontrastata del talento allofono nel panorama cestistico statunitense, annoverando, in un'unica stagione, la presenza di quattro atleti oltre la soglia bimillenaria, tre dei quali d'estrazione non-domestica: i succitati Gilgeous-Alexander, Jokic e Antetokounmpo. Sul versante della fruizione globale, si è osservato un incremento del 6% nelle ore di visione aggregate tramite NBA League Pass, rispetto all'annata precedente. In Francia, l'affluenza telematica ha toccato vertici inediti, malgrado l'assenza prolungata di Wembanyama nelle battute conclusive. I canali sociali in Canada hanno altresì registrato performance strabilianti in termini di engagement, mentre nella regione Asia-Pacifico, già epicentro della passione cestistica, le metriche di audience live hanno superato ogni precedente record.
Il Segretario Generale della FIBA, Andreas Zagklis, ha asserito che le cifre — palesemente corroborate dalla perpetua espansione transnazionale — denotano una considerevole robustezza congiunturale del gioco.
"Considerando il panorama globale e, *mutatis mutandis*, anche il contesto nordamericano," ha asserito Zagklis, "la NBA si attesta su livelli di popolarità e redditività commerciale senza precedenti."
May 3rd, 2025
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