In un'esibizione di resilienza agonistica ai limiti dell'incredibile, Carlos Alcaraz ha orchestrato una rimonta epocale per trionfare nella finale degli Internazionali di Francia, resilendo da uno svantaggio di due set e neutralizzando tre palle match per infine soverchiare il numero uno del ranking ATP, Jannik Sinner; un successo che incide a fuoco il quinto sigillo Slam nel palmarès del tennista iberico, contestualmente al secondo consecutivo sul Philippe Chatrier, e che lo iscrive nell'esclusivo novero dei nove atleti capaci di ribaltare un deficit di due set in una finale Major nell'Era Open, mentre il ventaglio dei titoli in carriera si espande a quota venti, suggellando un traguardo tanto più impressionante se si considera la sua verde età di soli ventidue anni, in una contesa maratona di cinque ore e ventinove minuti, assurta a match più longevo nella storia del torneo parigino nell'Era Open; la tenzone, peraltro, è stata nobilitata dalla signorilità di Sinner, manifestata in particolare nell'undicesimo gioco con una concessione di un punto all'avversario, e sublimata dalla presenza di un parterre de roi costellato da figure del calibro di Dustin Hoffman, Natalie Portman, Spike Lee, Pharrell Williams, George Russell e Antoine Dupont.